domenica 20 marzo 2011

VERTIGINE

Seguo il filo conduttore,
dissemino sassolini dietro di me.
La mia testa è un labirinto,
la mia vita è un campo minato.
Mi trovo ancora una volta sul filo,
così vicino al ciglio,
pronto a cadere dall'altra parte.
Non c'è bellezza senza pericolo.
Senza pericolo non c'è bellezza.
So solo che rimango ancora qui.
Sul ciglio.
So solo che, probabilmente, sono sempre stato qui.
Sul ciglio.
E all’improvviso mi rendo conto che le braccia non sono ali.
E bevo bevande spirituali,
finché l'ultima particella del mio corpo non smetterà di muoversi.
Questa si che è l’altezza giusta per conversazioni divine.
Prosit. Amen.

5 commenti:

  1. Un ottimo brindisi.
    Mi ha fatto tornare in mente Walk the line di Johnny Cash.

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  2. Che gioia trovare un tuo nuovo scritto. Come sempre, un capolavoro. Se parliamo di Vertigine, io mi riconduco sempre a una canzone.. Magari non è nelle tue corde, ma senti il testo. ;)
    Ciao carissima!

    http://www.youtube.com/watch?v=mhgnnC5oSmI

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  3. Ok, aggiungo anch'io una canzone che mi fa pensare al tuo bel testo. Salute! :)
    http://www.youtube.com/watch?v=DL5XKYRkvwk

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  4. Volevo vivere su un ciglio, poi un colpo di spazzola di mascara mi ha sbattuto addosso allo specchio ed ho visto che stavo sull'orlo del Paradiso senza saperlo.

    Brava.

    http://www.youtube.com/watch?v=uGmN4ufdVyk&feature=related

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  5. sei troppo brava, vorrei togliermi il cappello ma non vedo cappelliere nè appendiere, saro costretto a riporlo nel tostapane

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