All’improvviso, mi accorsi che le mie braccia non erano ali e cominciai a passare le notti sopra ai tetti, sputtanando le stelle. “Questo mondo si ferma sempre. Questa meraviglia finisce sempre. Questi fiori moriranno sempre”. Bloodflowers. Non fanno più canzoni tanto belle, oggi. Senti il luccichio del grande Smith, quando l’ascolti. Alla fermata del 112 la tengo nelle orecchie. Le clacsonate dei tram si intingono nelle cuffie del mio s545 e la portano via, un poco. Ma lei c’è. Pure quando il treno Montparnasse-Batignolles attacca a frignare, rimane. Fidato Robert Smith, è sempre con me. Non fugge via, lasciandomi il culo inzuppato nella formaldeide. Sono infiammabile, adesso. Ed esplosivo. “Leà, mi sento l’ultima bestia del cielo senza di te”, le dissi. Eppure, se ne andò. E rimasi solo. Solosolosolosolosolo. Annego in un bicchiere di Diluvio universale, ora. Mi ritaglio la lingua, facendo origami delle urla che tacciò. E, steso sul nonvorreiesseremestesso, fumo la mia ultima sigaretta.
C’è un Baccanale nella mia testa, Leà. Ti invito. Dà pure la mia offerta in pasto ai cani, sono in guerra con Bacco: il fegato a macero nel suo piscio divino era la mia preghiera per lui, non ha risposto. Penso: un giorno, hai detto “Non esiste cuore tanto grande da sopportare le sofferenze altrui in eterno. Incontra cuori di media statura e gioisci, sono il meglio che ti possa capitare”. Quello che dici fa venire voglia di recitare preghiere, Leà. Quelle in cui Amen fa rima con Prosit. Beviamo vitamine russe stesi sul pavimento del cesso. Io penso a me, tu a te. Come è sempre stato. Alle volte, mi chiedo perché mi manchi. Non ci sei mai stata, in fondo. Pensare che non ci sarai più, non dovrebbe fare alcuna differenza. Eppure, mi sento come se avessi perso l’unica cosa che avrebbe potuto farmi felice. Allo specchio, il mio autoritratto sbronzo dice che morirò vecchio e solo. In vino veritas, rispondo io. Non tacciò, ma acconsento. Struscio la lampada del comò ed esprimo il terzo desiderio ( 3. Leà, voglio un letto rotondo. Dove scoparti senza avere paura degli angoli). Poi, mi stendo e fumo la mia ultima sigaretta.
Non mi chiamo Zeno, questa non è la mia ultima sigaretta.
Le sigarette celano sempre tante cose, hanno vita propria quindi hanno un loro fascino.
RispondiEliminaBello il racconto, poi io sono un amante dei monologhi di gente pensante e trascurata.
E' chiaro che Svevo e Zeno siano lontani dal racconto. Spero non ci siano stati fraintendimenti.
RispondiEliminaI vizi hanno sempre qualcosa di affascinante. Le sigarette rientrano nel novero. P.S. Fraintendimenti? Ma figurati! La frase già c'era (leggila come un "to be continued"), ma me l'ero scordata. Se me la prendo per qualcosa, non son tanto sibillina...ahahah...
RispondiEliminaUn personaggio con una sigaretta è da scoprire ed ha sempre una storia intricata da raccontare.
RispondiEliminaContinua... sono curioso. Preferisco di gran lunga le persone schiette, meglio così!
Attendo la seconda parte.
Se la mia incostanza mi darà tregua, la continuerò presto.
RispondiEliminaAnch'io preferisco di gran lunga le persone schiette...siamo d'accordo!
E' difficile incanalare le ''idee'' una per volta. Mi spiego: mentre scrivo qualcosa già mi trovo alle prese con ben altre idee, magari del tutto opposte a quella principale Situazioni, luoghi, personaggi.. insomma un garbuglio, questa è la mia difficoltà oltre al fatto che penso siano sempre perfettibili, le porcherie, sempre in ogni caso anche dopo averci sbattuto il cranio parecchie volte. Mi sono dilungato, chiedo venia.
RispondiEliminasei spocchiosa come un dirigente scolastico dell'ITIS
RispondiElimina@ Il Discepolo: La tua difficoltà mi piace decisamente più della mia. L'eccesso di idee batte 10 a 1 l'incostanza.
RispondiEliminaOh, beh...ogni cosa è perfettibile, fin quando non si raggiunge la perfezione. E, dato che la perfezione non si raggiunge mai, ogni cosa è perfettibile...sempre!
Comunque, puoi dilungarti quanto vuoi :)
@ Satira: Questo paragone non mi rende giustizia.
RispondiEliminaUna difficoltà che contiene in sè un'altra.. lo dico in segretezza, è quella dello scritto, il saper scrivere! Sbatterò sempre il mio cranio.
RispondiEliminaMi farebbe piacere scambiare due chiacchiere con te, vorrei estorcerti qualche segreto, ma anche uno scambio di vedute non sarebbe male.
Mi sembra che tu sappia scrivere piuttosto bene!
RispondiEliminaNon ho grandi segreti da farmi estorcere, ma per chiacchiere e scambi di vedute sono sempre a disposizione...
Molto bene, ne terrò conto.
RispondiEliminaI gatti sono solitari anche tu nel mezzo?
I gatti sono solitari a giorni alterni.
RispondiEliminaCome me...
Io sono un solitario, ipocrita, perchè mi nutro ugualmente degli altri sempre, in senso buono.
RispondiEliminaFoto singolare, sembra quasi un effetto seppia, ma guardando il viso, c'è il bianco.
Nutrirsi degli altri è inevitabile. Anche il solitario lo fa, si sazia solo un po' prima.
RispondiEliminaAhahahah...è stato l'effetto seppia ad attirare i gatti!
Bella pettinatura e bei gatti!
RispondiEliminaMi sono sbilanciato troppo!
Fumare io non fumo, ma conosco bene Bacco, ormai lo sai.
RispondiEliminaCurioso mettersi a discutere con lui, soprattutto accanto a qualcuno d'importante con cui si fa a gara a chi tiene di più a se stesso.
Pare quasi di tornare indietro all'adolescenza, e dare davvero credito alle promesse del vecchio Robert, come cristallizzati nel tempo.
Forse siamo gatti, o forse è facile rifugiarci in questi angoli di bagno notturni senza pensare di sfidare quegli stessi tram, invece di farci trasportare.
Sei sempre cosi "esplisiva"..complimenti
RispondiEliminaCioè, sono veramente tutti tuoi e quella in mezzo sei tu?
RispondiEliminami piace parecchio (anche di più) quest'ultimo razzo, cominci a ricordarmi quelle giornate piovose, grige al limite del buio in cui non si sa perchè ma ci si sente perfettamente a proprio agio.
Un uomo col bicchiere alle labbra è un ubriacone e un altro con la sigaretta è affascinante, perchè?
RispondiEliminaPer estraniarsi c'è bisogno dell'alcol.
Sono due dipendenze diverse. Se parliamo di letteratura vi sono parecchi personaggi con la sigaretta che prendono vita solo ''possedendo''la sigaretta. Svevo. Se si parla di alcol c'è Bukowski, con i suoi personaggi sporchi, amorali ma con un fondo di buono.
RispondiEliminaL'uomo con la sigaretta è sempre se stesso in ogni caso, l'uomo che beve non è razionale, più incline all'essere visto e giudicato male. Pur sempre punti di vista, questo è il mio e non lo impongo! Mi sono dilungato nuovamente.
Carissima. Ho visto solo ora questa nuova perla. Uno dei tuoi post migliori sai? Solo l'idea di barrare le due ultime sigarette, è geniale. Tu sei geniale. Anzi, sei qualcosa di più Adoro entrare nel tuo mondo.. e per la cronaca: la coscienza di Zeno è uno dei miei libri preferiti. ;)
RispondiEliminaIl vizio del fumo po', è terribilmente irresistibile, affascinante e terribile. Un vizio, IL vizio. ;)
@ MrJames:
RispondiEliminaSi, tu conosci bene Bacco, lo so. Saprai che, alle volte, discutere con lui è inevitabile! Soprattutto quando si è "accanto a qualcuno d'importante con cui si fa a gara a chi tiene di più a se stesso". Eh, in fondo, siamo tutti soli al mondo!(Che ottimismo...ahahah)...
Gli angoli di bagno notturni sono il mio rifugio abituale, ne ho scritto proprio per questo...
@ UIFPW08: Grazie, grazie!
RispondiElimina@ Sassicaia: Ahahahah...io preferisco i cani! Sai, che io adoro le giornate piovose e grigie al limite del buio...sono strana, lo so! Ma il Sole mi mette di cattivo umore...
RispondiElimina@ L'adepta: Volevo risponderti più o meno come "Il Discepolo", ma mi ha preceduta! Fumare non altera la personalità, bere si. La sigaretta veste l'uomo, l'alcol lo riempe. Appena sulla bocca, giù lungo le viscere.
RispondiElimina@ Il Discepolo: Caro mio, sono d'accordo con te al 100%. Parola/parola. Fumare è una dipendenza che accompagna la persona, non agisce sulla personalità.
RispondiEliminaI personaggi di Bukowski sono meravigliosi per questo: buttati in un pozzo, non toccano mai il fondo.
@ Ser Vald: Leggere i tuoi commenti mi mette il sorriso! Sarà che sono profondamente narcisista...ahahah...
RispondiEliminaGrazie, ancora una volta!
Comunque, La Coscienza di Zeno è anche uno dei miei libri preferiti. Quanto al vizio del fumo, è un po' il vizio per antonomasia: il più diffuso e il più irresistibile che esista.
Oltre a quel capolavoro della letteratura, abbiamo anche il narcisismo in comune! ;)
RispondiEliminaDiffuso si, ma c'è modo e modo di renderlo un vizio degno di nota. Una sigaretta può essere semplicemente una delle tante, o può essere l'ultima. Ogni volta.
Narcisista anche tu? Non ti ci facevo, sai?:)
RispondiEliminaProprio perchè diffuso difficile da rendere degno di nota, ma si può fare...
Ognuno ha il suo lato nascosto. Vanità, decisamente il mio peccato preferito (cit.) ;)
RispondiEliminaaffascinante, particolare e con un' anima decisamente forte questo blog.. complimenti! ;)
RispondiEliminaGiulia
Dilungati pure Discepolo, per fortuna non c'è un limite ai commenti. Mi piace Svevo. Fumare rimanda ai primi contatti col mondo, al seno della madre, non è neanche un vizio se vogliamo ma uno sfizio. Poi bisogna saper scegliere, ad esempio le Pall Mall non si accendono mai!! :) e addio fascino...
RispondiElimina@ Ser Vlad: Bene, ora conosco anche il tuo lato nascosto, mio caro "John Milton"!:)
RispondiEliminaOh, beh...grazie, grazie, grazie!:)
RispondiEliminaTorna quando vuoi, Giulia!
@ L'adepta: Ahahahah...hai ragione!Le Pall Mall non si accendono mai!!
RispondiEliminaNever die
RispondiEliminaNever die
These flowers will never die
Bellissima, vero?...
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